
Test Medicina 2025, Corbellini: “Dal caos al disastro” – le vere conseguenze del semestre filtro
Dal caos al disastro: Gilberto Corbellini contro la riforma del semestre filtro a Medicina
Chi è Gilberto Corbellini
Gilberto Corbellini è professore ordinario di storia della medicina e bioetica alla Sapienza Università di Roma, direttore del Museo di storia della medicina ed editorialista per l’inserto culturale “Domenica” del Sole 24 Ore. Ha pubblicato numerosi saggi, tra cui Perché gli scienziati non sono pericolosi (2009), Scienza, quindi democrazia (2011) e Nel Paese della Pseudoscienza (2019).
Nel suo articolo pubblicato il 18 giugno 2025 su Scienza in Rete, dal titolo “Test d’ingresso a medicina: dal caos al disastro”, Corbellini esprime un giudizio durissimo sulla riforma dell’accesso ai corsi di Medicina e Odontoiatria. Secondo lui, la nuova norma non solo non risolve i problemi del precedente sistema, ma li peggiora, con gravi ricadute sulla qualità della formazione medica e, quindi, sulla salute pubblica.
Il giudizio sulla riforma
Corbellini non usa mezzi termini:
“Eccola, in tutta la sua assurdità e perversione, la riforma dell’ingresso a medicina voluta da una classe politica che conosce un solo principio, quello del marchese del Grillo: ‘Io sono io e voi non siete un c…o’.”
Secondo lui, è una “presa in giro sadica” che non abolisce il numero chiuso e mantiene, seppur in parte, il test a crocette. Semplicemente, lo sostituisce con un sistema più lungo, nozionistico e stressante per gli studenti.
Criticità della riforma secondo Corbellini
- Selezione ancora basata su nozioni mnemoniche
“Il test a crocette rimane per metà delle domande. L’altra metà è a completamento di frasi: diverse procedure cognitive, ma sempre nozionistiche.” - Competizione esasperata e dannosa
“Si gettano almeno 80mila studenti in una guerra di tutti contro tutti. E non prevarranno i più promettenti per motivazioni e razionalità.” - Stress psicologico potenzialmente devastante
“Se aumenteranno la prescrizione e la vendita di farmaci a base di amfetamina, una spiegazione ci sarà.” - Valutazione non orientata a competenze umane e relazionali
“Come si può selezionare chi ha la vocazione medica facendo studiare per quattro mesi materie che non valorizzano le competenze psicologico-morali?” - Eliminazione del pensiero critico
“I precedenti test provavano, anche ingenuamente, a rilevare pensiero critico e cultura generale. Ora si torna solo alla memoria.” - Inadeguatezze logistiche
“Tralasciamo la logistica di gestire mandrie di adolescenti in strutture universitarie inadeguate.” - Rischi di disuguaglianza sociale
“Chi può permettersi di vivere fuori casa, fare corsi privati, avrà un vantaggio evidente. Gli altri si arrangiano.” - Impatto negativo sulla formazione medica
“Una riforma che rischia di compromettere la qualità della formazione medica e la salute pubblica.”
Una riforma in contrasto con la pedagogia medica
“Non si sono fatti sentire i docenti competenti in pedagogia medica, a fronte di una riforma che fa strame dei presupposti epistemologici conquistati nel corso di un secolo.”
Corbellini denuncia l’assenza di un dibattito approfondito e l’adozione di un approccio che snatura la didattica universitaria, trasformando gli esami in strumenti di selezione massiva e non di apprendimento.
Il problema più grave: l’overconfidence politica
“Il potere rende difficile vedere i propri limiti, deforma il giudizio morale, induce razionalizzazioni che legittimano la prepotenza.”
Corbellini sottolinea che chi ha disegnato la riforma ha agito in nome del populismo, ignorando completamente le evidenze pedagogiche e i rischi reali del nuovo sistema.
Conclusione
Gilberto Corbellini lancia un allarme chiaro e documentato: la nuova riforma dell’accesso a Medicina rischia di trasformare la selezione in una corsa estenuante, poco meritocratica, disorientante e ingiusta. Le sue parole dovrebbero far riflettere tutti: legislatori, accademici, studenti e famiglie.
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